Museo/Monumento
DUOMO
ROCCAVALDINA
DUOMO
La costruzione della nuova Chiesa iniziò probabilmente nel 1505 subito dopo che un terribile terremoto fece crollare l’antica Chiesa di Gesù e Maria ubicata pochi metri a monte, nell’odierna piazza antistante c’era il chiostro di cui oggi rimane solo una croce in muratura.
All’interno appena varcato il portone d’ingresso le tombe di alcune famiglie nobili di Rocca, in prossimità dei quali sono appesi vari quadri raffiguranti rispettivamente: S. Antonio Abate Anacoreta opera di ignoto del sec. XVII, dono della famiglia Nastasi attuale proprietaria del Castello; la Madonna di Termini, su tavola, opera del pittore Angelo Chirico; la Circoncisione di Gesù, proveniente dalla Chiesa del Rosario oggi non più esistente
NAVATA DESTRA: sulla parete un affresco raffigurante la Strage degli innocenti e subito dopo una Navatella con tre cappelle: la prima dedicata a Sant’Antonio da Padova con la sua statua lignea donata dalla famiglia Tricomi nel 1913. L’altare porta una scritta Lombardo 1910.
La seconda cappella è dedicata al Santissimo Crocifisso, per terra una lapide con lo stemma della famiglia Passalacqua a ricordare che nel 1739 donarono il Crocifisso con la Madonna e S. Giovanni, per ornare la cappella.
La terza cappella è dedicata alla Madonna delle Grazie, in una rientranza è interessante notare una Fonte Battesimale, costituita da una vasca monolitica in pietra lavica, di probabile origine ellenistica, che poggia su di un capitello presumibilmente bizantino.
NEL TRANSETTO, all’esterno della sacrestia, è collocato il sepolcro di Andrea Valdina “il vecchio, colui al quale si deve il completamento della costruzione della Chiesa e sopra la tomba una tavola lignea raffigurante S. Nicola, opera d’ignoto con accanto una grande tela raffigurante Gesù e due sante, attribuita a Giovanni Simone Comandè
All’interno della sacrestia: un armadio multiplo a cassettoni costruito alla fine del 700, la statua di S. Nicola che viene portata in processione il 06 dicembre, sulla parete un lavabo ottocentesco ed un quadro che raffigura Gesù sul monte degli Ulivi.
Nella Cappella principale l’altare della Santissima Eucaristia con la statua della Madonna delle Grazie, opera del 1566 attribuita ad Andrea Calamech, la nicchia è sormontata da una cornice di stucchi con all’interno raffigurata l’eucaristia simbolo della Confraternita del SS. Sacramento, ricorre più volte all’interno della Chiesa, sia sugli stipiti d’accesso al coro, sia sopra l’armadio della sacrestia. Sul pavimento una lapide copre la tomba di Donna Paola Valdina Vignolo .
NAVATA CENTRALE: a ridosso dell’altare un Crocifisso dipinto su tavola opera del XV secolo e l’Altare Maggiore, in marmi mischi, di imponente la bellezza sovrastato da un’artistica “macchina lignea”, opera di Frate Giacomo della Rocca, al centro della quale è collocata una tela raffigurante la Madonna della Lettera, opera seicentesca, di ignoto.
Il Coro dietro l’altare maggiore è in disastrose condizioni di conservazione
NAVATA SINISTRA: la Cappella principale dedicata a San Nicola di stile barocco è ricca di stucchi e affreschi contiene la statua in cartapesta del Santo, affiancata da due colonnine tortili in marmo e sovrastata dalle insegne araldiche della famiglia Valdina. Sulla parete destra è situata la tomba di Giovanni Valdina Vignolo, pregevole opera del XVII secolo. E’ priva di epitaffio e non riporta neppure il nome del principe, morto senza figli nel 1692 lasciando uno strano testamento col quale donava i beni all’anima sua e ad opere di beneficenza ospedaliera. A terra una lapide copre la tomba di un Andrea Valdina principe di Roccavaldina ma non sappiamo quale.
Nel transetto la Tomba del Barone Don Maurizio Valdina, opera marmorea proveniente dalla bottega di Camillo Camilliani del 1597. Sopra la tomba è collocata una tela raffigurante il Dogma dell’immacolata, opera d’ignoto del ‘600.
Scendendo navatella con tre cappelle: la prima ospita una tela della seconda metà del seicento, proveniente dalla scomparsa Chiesa del Rosario, raffigurante l’Annunziata, del pittore Filippo Jannelli da Castroreale. A fianco sempre proveniente dalla stessa chiesa un’altra tela raffigurante Frate Giuseppe Costanzo roccese, terzo Ordine Francescano, morto nel 1779.
La seconda cappella è dedicata a S. Giuseppe, sull’altare di marmo policromo è situata la tela raffigurante la natività di Gesù, opera d’ignoto. A terra, una lapide decorata dallo stemma di famiglia copre la tomba del Sacerdote Gregorio Bottaro.
La terza cappella dedicata all’Immacolata, ha sull’altare una tela raffigurante la Pentecoste, con al centro la Vergine Maria, opera di ignoto del sec. XVII lateralmente è appeso un quadro riproducente l’Ultima Cena.
Dopo l’ultima cappella si può notare un affresco che raffigura la Caduta di Gerico, di artista ignoto del seicento purtroppo in pessime condizioni.
All’esterno una monumentale Torre Campanaria.